L'ESSENZIALISMO O SOSTANZIALISMO di Francesco Saverio Tocci

Fonti filosofiche
L'essenzialismo attinge ai concetti d’Eraclito "sulla natura delle cose", di Parmenide : "Pensare vuol dire esistere", di Protagora "l'uomo come misura d’ogni cosa" e soprattutto d’Aristotele ''l'essere dell'essenza e l'essenza dell'essere'' , ripresi da filosofi come: Spinoza, Shelling, ed Hegel.
Eraclito: Ciò che è complesso è trovare l'essenza, poiché la natura delle cose ama nascondersi, tutto muta, ogni elemento diviene. Non possiamo bagnarci due volte nella stessa acqua del fiume, il presente è già passato mentre lo pensiamo, ma riusciamo a comprendere le cose proprio perché fra l'essere e il non essere sono attraversati degli stati intermedi. Parmenide: Pensare implica esistere, cioè essere; c'è piena identità fra pensiero ed essere, tutto ciò che pensiamo esiste davvero, in quanto non esiste il pensiero del nulla. Protagora: L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Tutto dipende dall'uomo, la conoscenza è relativa all'individuo (relativismo teoretico). L'essenza moderna è quell'aspetto fondamentale senza cui una cosa non sarebbe, definizione che ancora oggi mantiene saldamente i connotati aristotelici . Aristotele identificava la sostanza delle cose in due modi l'uno complementare all'altro:
1) l'essere dell'essenza, ovvero l'idea che sta alla base , la materia (colori, tela, argilla), come particella infinitesimale , che costituisce la cosa, l'atomo, che è potenziale,ovvero che può diventare un'opera; 2) l'essenza dell'essere , cioè la forma (l'opera finita dell'artista), ciò che si presenta sempre necessariamente nello stesso modo. Fermare il concetto su una tela in eterno, significa definire il mutevole e conferirgli l'eternità. Spinoza: L'uomo conosce gli oggetti, attraverso la sua percezione della loro essenza. La conoscenza necessaria all'uomo è quella che si adegua pienamente all'idea dell'oggetto ed ha perciò in sé la garanzia necessaria della sua verità. Quindi l'essenza è il mezzo per conoscere, è ciò che descrive la cosa completamente..Schelling: Il metodo, per trovare l'essenza oggettiva delle cose, é la via per ricercare, nell'ordine dovuto, la verità stessa.L'essenza è il mezzo per conoscere non solo l'oggetto, ma anche il soggetto mediante la percezione dell'io. Dall'insieme di se stessi e della natura, attraverso l'essenza, si riconosce la verità, in altre parole la realtà. L'essenza è ciò che si percepisce nella conoscenza del mondo. Hegel: l’oggetto che è ritratto oltre a rappresentare una forma, ha un significato interiore, individuale e universale nello stesso tempo; Es.: un prato verde è un prato per tutti (conoscenza universale), ma ad ogni osservatore suscita emozioni diverse, in base alle loro esperienze, può ricordare la primavera, come può evocare la speranza, in ciò è colta l'essenza; quindi l'oggetto é la natura, la conoscenza é impossibile se l'oggetto é una cosa ad essa estraneo. L'essenza ha una propria ragion d'essere, per questo può realizzarsi. Ciò che è ritratto oltre a rappresentare la forma in sé, é anche espressione di un concetto intrinseco, interiore, individuale e universale nello stesso tempo.