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L'ESSENZIALISMO O SOSTANZIALISMO di Francesco Saverio Tocci

Cos'è? L'Essenzialismo è una corrente pittorica, che mette in relazione nei secoli coloro che si sono posti il problema dell'essenza delle cose, per la necessità di trovare o percepire l'essenza di un soggetto. Tale movimento si basa sul fatto che, l'artista vuole esprimere dei concetti utilizzando l'essenza delle cose e dunque non solo la sua forma, ma anche il suo significato intrinseco, individuale ed universale. Come si è arrivati al movimento? L'ispirazione di un'artista può essere tratta da qualunque soggetto od oggetto, ma non sempre si ha la sensazione e la percezione dei motivi fondamentali per cui avviene ciò. Il cammino per arrivare all'essenza delle cose, è stato lungo e casuale. Andando avanti con le letture dei filosofi, che hanno trattato il concetto, mi rendevo conto che anche le mie creazioni pittoriche erano influenzate da tali ricerche. Mentre la mente acquisiva concetti essenzialisti, la pittura prendeva forme plasmate da tali pensieri. Da ciò deriva una pittura dove i motivi ispiratori fondamentali sono i valori essenziali nella vita e quindi l'essenza delle cose. La pittura essenzialista, diversa da qualsiasi altro stile, è arte pensata, ideata e progettata prima di essere realizzata, ma non per dare una perfetta esecuzione tecnica- prospettica, che pure è importante, ma per comunicare ed immortalare un pensiero, un sentimento, una sensazione ed ecco la ricerca dell'essenza delle cose, del perché. L'essenzialismo non trascura la possibilità del fantastico, del bizzarro, dell'onirico, pur tuttavia credendo fermamente che l'ispirazione sia dettata da un’attento esame introspettivo o da un'acuta elaborazione del pensiero e non ci siano né spiriti guida, né fenomeni soprannaturali. Perciò in tale pittura troviamo due tipi di significati: ''il primo è intrinseco, conseguenza della materia come unità di particella (atomo), il secondo è estrinseco, conseguenza della forma, immutabile ed eterna.
Fonti filosofiche
L'essenzialismo attinge ai concetti d’Eraclito "sulla natura delle cose", di Parmenide : "Pensare vuol dire esistere", di Protagora "l'uomo come misura d’ogni cosa" e soprattutto d’Aristotele ''l'essere dell'essenza e l'essenza dell'essere'' , ripresi da filosofi come: Spinoza, Shelling, ed Hegel.
Eraclito: Ciò che è complesso è trovare l'essenza, poiché la natura delle cose ama nascondersi, tutto muta, ogni elemento diviene. Non possiamo bagnarci due volte nella stessa acqua del fiume, il presente è già passato mentre lo pensiamo, ma riusciamo a comprendere le cose proprio perché fra l'essere e il non essere sono attraversati degli stati intermedi. Parmenide: Pensare implica esistere, cioè essere; c'è piena identità fra pensiero ed essere, tutto ciò che pensiamo esiste davvero, in quanto non esiste il pensiero del nulla. Protagora: L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Tutto dipende dall'uomo, la conoscenza è relativa all'individuo (relativismo teoretico). L'essenza moderna è quell'aspetto fondamentale senza cui una cosa non sarebbe, definizione che ancora oggi mantiene saldamente i connotati aristotelici . Aristotele identificava la sostanza delle cose in due modi l'uno complementare all'altro:
1) l'essere dell'essenza, ovvero l'idea che sta alla base , la materia (colori, tela, argilla), come particella infinitesimale , che costituisce la cosa, l'atomo, che è potenziale,ovvero che può diventare un'opera; 2) l'essenza dell'essere , cioè la forma (l'opera finita dell'artista), ciò che si presenta sempre necessariamente nello stesso modo. Fermare il concetto su una tela in eterno, significa definire il mutevole e conferirgli l'eternità. Spinoza: L'uomo conosce gli oggetti, attraverso la sua percezione della loro essenza. La conoscenza necessaria all'uomo è quella che si adegua pienamente all'idea dell'oggetto ed ha perciò in sé la garanzia necessaria della sua verità. Quindi l'essenza è il mezzo per conoscere, è ciò che descrive la cosa completamente..Schelling: Il metodo, per trovare l'essenza oggettiva delle cose, é la via per ricercare, nell'ordine dovuto, la verità stessa.L'essenza è il mezzo per conoscere non solo l'oggetto, ma anche il soggetto mediante la percezione dell'io. Dall'insieme di se stessi e della natura, attraverso l'essenza, si riconosce la verità, in altre parole la realtà. L'essenza è ciò che si percepisce nella conoscenza del mondo. Hegel: l’oggetto che è ritratto oltre a rappresentare una forma, ha un significato interiore, individuale e universale nello stesso tempo; Es.: un prato verde è un prato per tutti (conoscenza universale), ma ad ogni osservatore suscita emozioni diverse, in base alle loro esperienze, può ricordare la primavera, come può evocare la speranza, in ciò è colta l'essenza; quindi l'oggetto é la natura, la conoscenza é impossibile se l'oggetto é una cosa ad essa estraneo. L'essenza ha una propria ragion d'essere, per questo può realizzarsi. Ciò che è ritratto oltre a rappresentare la forma in sé, é anche espressione di un concetto intrinseco, interiore, individuale e universale nello stesso tempo.