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Concerti

Serata evento:

“La canzone del Cinema”

Sabato 22 febbraio al Cavern Club

Le canzoni che ci hanno fatto innamorare dei film, i film che ci hanno fatto innamorare delle canzoni.

Terza serata evento della stagione 2020 del Cavern Club, ricca di ingredienti, appuntamenti, novità.

Il sempre atteso incontro con il maestro Aldo Pietramala, Velia Ricciardi ed i suoi Golden Singers, si caratterizza quest’anno con  una carrellata ragionata di canzoni che sono nate o sono state adottate da film più o meno famosi, più o meno nuovi, che hanno reso indimenticabili le loro pellicole, o da queste sono state rese immortali.

La squadra è ormai collaudata da anni, ed è quella della cantante Velia Ricciardi con i suoi allievi senior, i “Golden singers” tenuti a battesimo proprio al Cavern Club, accompagnati dal bravissimo e versatile pianista Aldo Pietramala in questo affascinante percorso. 

La serata sarà la seconda tappa del premio Cavern, con il quale l’associazione Arci Aprile che da 18 anni gestisce questo spazio, vuole dare un riconoscimento ad artisti ed operatori culturali attenti all’aspetto sociale, educativo ed umano della loro attività e che interagiscono con il loro territorio. 

In pre-spettacolo la presentazione di un libro molto singolare, un esperimento di scrittura collettiva nata sul web dalla suggestione di immagini condivise: “Foto e racconti-dalle immagini alle parole”.

In sala mostre sarà ospite Sergio Orsino con la mostra “Storie di una fantasia” dipinti a olio su tela. 

Per non farci mancare nulla, anche l’aspetto gastronomico riserverà delle ghiotte sosrprese.

 

Sabato 22 Aprile   

 

Salvatore Russo, chitarra solista

Paolo Viscardi, chitarra ritmica

Pino Delfino, contrabbasso

 

Una band in cui, come nella migliore tradizione tzigana, trovano la massima espressione gli strumenti a corda. Il progetto nasce a Roma nel 2008 dall'incontro di due chitarristi (da tempo legati dalla comune passione per la musica di Django Reinhardt) e un contrabbassista, rapidamente convertito all'irresistibile, trascinante ritmo del manouche ai quali si aggiungono in seguito un violinista ed un clarinettista/sassofonista. Insieme costruiscono un progetto di promozione e diffusione del genere gipsy jazz, che privilegia l’esecuzione di brani originali di Django Reinhardt, rileggendoli alla luce delle interpretazioni stilistiche più recenti, da Tchavolo Schmitt a Biréli Lagrène, da Romane a Stochelo Rosenberg. Il loro repertorio spazia, dunque, dai grandi classici di Reinhardt alle melodie tradizionali gitane, dagli standard jazz degli anni trenta alle composizioni dei più noti esponenti del manouche contemporaneo. Il feeling, la passione, il divertimento e la tecnica sono i punti di forza di questi musicisti, che, fedeli al più puro esprit manouche, amano confrontarsi con quanti più musicisti possibile e condividere con loro, e con il pubblico, la straordinaria forza, la vitalità e la poesia delle note di Django Reinhardt.

Sabato 14 maggio 2016

ore 21,00

soffio

"Io so, io soffio"
traendo spunto dal famoso articolo di Pasolini.

Con Bruno Albanito, Guglielmo Miceli, Ilaria Sisca, Maria Rosa Vuono, Annarita Sica e Antonio Lopez

Sempre di più sono le persone che "sanno" e che "si indignano", e questo rappresenta ,a volte , l'unico barlume di luce nei momenti più bui. L'invito di Bertoli è di soffiare su questa fiammella per non fare spegnere la luce, ma semmai farla crescere. Se sappiamo, soffiamo così non soffriamo.

Sarà previsto il servizio ArciCena.

 

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Domenica 24 Aprile 2016

Liberation swing

omaggio allo swing italiano, alle contaminazioni ed alle liberazioni 

con: Pierluigi Abate - chitarra, Andrea Infusino - contrabbasso, Gianpaolo Noce - batteria,  Emanuele Orrico - fisarmonica, Francesco Romeo - sax e clarino, Maria Rosa Vuono. 

Nella Sala Mostre PunkAstrattismo di Luca Rota 

Semplici, veloci, colorate pennellate. Linee sinuose, orizzontali, verticali, oblique. Getti di colore. Colore e Luce. Luce ed armonia. Armonia e vivacità. Figure semplici in spazi semplici. Prospettive riformulate. Un'arte che vuol suscitare sentimenti di gioia. Astrattismo e semplicità. Un astrattismo punk.